Seri Industrial

RISULTATI 2023 – Peggiora il rosso di Seri Industrial nell’esercizio 2023. Il giro d’affari è sceso del 2,9% a 166,3 milioni (di cui 65,3 per batterie e 102,6 per materie plastiche), in relazione alla riduzione dei prezzi medi di vendita nei business “tradizionali” delle materie plastiche e delle batterie al piombo-acido. Il contributo dei ricavi da vendita di batterie al litio è stato di 11 milioni. Gli altri proventi sono poi diminuiti dell’11,9% a 15,3 milioni, e la variazione positiva delle rimanenze è passata da 14,7 milioni a soli 569.000 euro. I costi per consumi di materie prime, soprattutto plastica e piombo, sono scesi ben del 13,5% a 102,8 milioni, e i costi per servizi dell’8% a 42,7 milioni. Il costo del personale è invece aumentato del 7,8% a 29,7 milioni (in presenza di un numero di dipendenti passato da 712 a 734 unità), e gli altri costi operativi, sebbene poco rilevanti, sono più che raddoppiati da 3,6 a 7,9 milioni. Gli incrementi di immobilizzazioni per lavori interni sono passati da 11 a 18,4 milioni. Nel complesso l’ebitda si è attestato a 17,6 milioni (-1,5%), di cui 10,9 relativi alle batterie e 7,3 alle materie plastiche. Su base adjusted sarebbe balzato del 32% a 22,9 milioni. Dopo ammortamenti in aumento da 21,1 a 26,1 milioni (e le svalutazioni sono balzate da 160.000 euro a 2,7 milioni), la perdita operativa è balzata da 3,4 a 11,2 milioni, di cui 8,8 riferiti alle batterie e 1,5 alle materie plastiche. Su base adjusted la perdita operativa sarebbe aumentata del 23% a 4,8 milioni. Il saldo negativo della gestione finanziaria è peggiorato, salendo da 5,9 a 6,5 milioni; però al 31/12/2023 l’indebitamento finanziario netto, pari a 66,8 milioni, è notevolmente sceso rispetto ai 104,3 milioni di fine 2022. Ciò grazie all’incasso, avvenuto l’11 agosto da parte della controllata FIB, dell’acconto sui contributi riconosciuti dal Ministero per il programma IPCEI1 di investimenti Teverola 2 (pari a 83,4 milioni), al netto delle relative spese per investimenti pari a 24 milioni. Così la perdita ante imposte è quasi raddoppiata (+96,3% a 17,7 milioni), ed è stata di 12,2 milioni per le batterie e di 4,8 milioni per le materie plastiche. Dopo un effetto fiscale positivo passato da 5,6 a 6,5 milioni, perdite di attività in cessione passate da 1,1 a 1,2 milioni e lo scomputo di una quota di perdita di competenza di terzi in aumento da 57.000 a 452.000 euro, la perdita netta è infine ammontata a poco meno di 12 milioni (di cui 13,7 per le batterie e 5,9 per le materie plastiche), a fronte di 4,4 milioni al 31/12/2022. Su base adjusted la perdita netta sarebbe passata da 3,4 a 6,3 milioni.