Sesa

RISULTATI 2022/2023 - Anche l’esercizio al 30/4/2023 si chiude positivamente per SeSa. I ricavi complessivi sono infatti balzati del 21,7% a 2.907,6 milioni, ed in particolare il comparto VAD (Value Added Distribution) ha visto un incremento dei ricavi e altri proventi pari al 20,4% a 2.235,7 milioni, trainato dall’accelerazione delle business unit Digital Green, Security, Enterprise Software e Networking. Il settore SSI (System Integration) ha visto un aumento dei ricavi e altri proventi pari al 22,8% a 702,6 milioni grazie allo sviluppo delle principali business unit operative (ERP e Vertical Application, Security, Smart Services), ed infine il comparto Business Services ha conseguito un aumento dei ricavi e altri proventi pari al 43,2% a 84,3 milioni, sia per l’ampliamento del perimetro del settore sia per lo sviluppo di applicazioni e piattaforme digitali dedicate all’industria dei Financial Services. I costi per consumi di materie prime sono saliti pressochè in linea con il fatturato (+21,1% a 2.201,6 milioni); l’incremento del costo del personale è stato del 20,6% a 238,4 milioni (in presenza del resto di un numero di dipendenti passato da 4.163 a 4.717 unità per l’ampliamento del perimetro del gruppo) e quello dei costi per servizi del 22,7% a 250,1 milioni. Gli altri costi operativi, sebbene poco rilevanti, sono balzati da 6,6 a 20,8 milioni. Nel complesso l’ebitda è salito del 20,4% a 196,7 milioni; in tale ambito quello del settore VAD è aumentato del 20,5% a 109,1 milioni, quello del settore SSI del 25,1% a 84,9 milioni e quello del settore Business Services ben del 92% a 11 milioni. Gli ammortamenti sono però anch’essi aumentati da 41,7 a 53,6 milioni (sempre per effetto dell’ampliamento del gruppo), mentre gli accantonamenti sono passati da 7,5 a 6,4 milioni. In ogni caso l’ebit ha raggiunto 136,7 milioni (+19,7%). Su base rettificata (escludendo cioè gli ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali legati alle acquisizioni) l’ebit sarebbe salito da 125,9 a 160,9 milioni (+27,8%). Il saldo negativo della gestione finanziaria, peraltro poco rilevante, è però peggiorato, salendo da 5,1 a 14,5 milioni. Al 30/4/2023 il gruppo evidenziava una liquidità netta di 33,7 milioni, notevolmente inferiore ai 92 milioni alla stessa data del 2022; ciò a seguito di investimenti in acquisizioni societarie ed infrastrutture tecnologiche per circa 140 milioni nonché la distribuzione di dividendi e operazioni di buy-back per complessivi 25,5 milioni. Comunque l’utile ante imposte è salito del 12% a 122,2 milioni; a livello rettificato sarebbe aumentato da 120,8 a 150,2 milioni (+23,2%). Dopo imposte per 38,1 milioni (tax rate in aumento dal 27,9% al 31,1%) e al netto di una quota di utile di competenza di terzi passata da 5,1 a 5,7 milioni, si è giunti a un utile netto di 78,4 milioni, il 6,6% in più rispetto ai 73,5 milioni al 30/4/2022. Su base rettificata sarebbe passato da 86,9 a 100,1 milioni (+21,1%). Il dividendo ammonta a 1 euro per azione, in pagamento dal 20 settembre 2023.