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27 luglio 2024 ore 02:09 Mercato chiuso. Dati ritardati di 20 min.
Profilo società
La società in sintesi
Snam è una delle principali società di infrastrutture energetiche al mondo e opera in Italia e, attraverso le proprie consociate internazionali, in Albania (TAP), Austria (TAG, GCA), Cina (Snam Gas e Energy Services Beijing), Emirati Arabi Uniti (ADNOC Gas Pipelines), Francia (Teréga), Grecia (DESFA) e Regno Unito (Interconnector UK). Inoltre Snam è uno dei principali azionisti del tratto finale del Corridoio Sud del gas (TAP Trans Adriatic Pipeline). Il gruppo è attivo nella realizzazione e gestione integrata delle infrastrutture del gas naturale, operando nello sviluppo e nella gestione delle attività di trasporto, rigassificazione e stoccaggio. È il principale operatore italiano di trasporto e dispacciamento di gas naturale in Italia e possiede la quasi totalità delle infrastrutture, disponendo di 32.582km di gasdotti. È primo in Europa per estensione della rete di trasporto pari a circa 38.000 km includendo le partecipate internazionali, e per capacità di stoccaggio detiene il 17,1% della capacità a livello europeo. Il gas proveniente dall’estero viene immesso nella Rete Nazionale attraverso punti di entrata, in corrispondenza delle interconnessioni con i metanodotti di importazione (Tarvisio, Gorizia, Passo Gries, Mazara del Vallo, Melendugno e Gela) e dei terminali di rigassificazione GNL (Panigaglia, Cavarzere e Livorno). Il gruppo è il maggiore operatore italiano e uno dei principali operatori europei nel settore dello stoccaggio del gas naturale attraverso 9 campi operativi di stoccaggio localizzati in Lombardia (cinque), Emilia-Romagna (tre) e Abruzzo (uno). La società è anche tra i principali operatori continentali nella rigassificazione, attraverso il terminale di Panigaglia e le quote negli impianti di Livorno (OLT) e Rovigo (Adriatic LNG) in Italia e di Revithoussa (DESFA) in Grecia, per una capacità di rigassificazione complessiva pro quota di circa 8,5 miliardi di metri cubi annui. Svolge anche attività diverse non soggette a regolamentazione, che rappresentano tuttavia una parte esigua dei suoi ricavi. Tra queste, le principali sono l’affitto e la manutenzione dei cavi di telecomunicazione in fibra ottica e le prestazioni tecniche effettuate per conto terzi. Il sistema integrato di infrastrutture a disposizione del gruppo comprende la rete di gasdotti, le centrali di compressione, i terminali marittimi, i terminali di rigassificazione, il sistema di dispacciamento e controllo del gas, i sistemi di gestione, manutenzione e ispezione dei gasdotti e i sistemi di misurazione del gas.
EBIT
Posizione finanziaria netta
Ricavi
Utile netto
31/12/2023 | 31/12/2022 | 31/12/2021 | 31/12/2020 | |
---|---|---|---|---|
STATO PATRIMONIALE | ||||
ATTIVITA' IMMATERIALI | 1.369.000 | 1.225.000 | 1.107.000 | 1.065.000 |
PARTECIPAZIONI E ALTRE ATTIVITA' FINANZIARIE | 3.180.000 | 2.485.000 | 2.957.000 | 2.343.000 |
ALTRE ATTIVITA' NON CORRENTI | 656.000 | 509.000 | 391.000 | 71.000 |
TOTALE ATTIVITA' NON CORRENTI | 24.589.000 | 22.537.000 | 22.082.000 | 20.717.000 |
ALTRE ATTIVITA' CORRENTI | 239.000 | 189.000 | 290.000 | 139.000 |
LIQUIDITA' E DISPONIBILITA' FINANZIARIE | 1.382.000 | 1.757.000 | 1.337.000 | 3.045.000 |
TOTALE ATTIVITA' CORRENTI | 8.936.000 | 9.772.000 | 5.079.000 | 4.958.000 |
ATTIVITA' DESTINATE ALLA VENDITA | 0 | 84.000 | 0 | 0 |
TOTALE ATTIVO | 33.525.000 | 32.393.000 | 27.161.000 | 25.675.000 |
CAPITALE SOCIALE | 2.736.000 | 2.736.000 | 2.736.000 | 2.736.000 |
AZIONI PROPRIE (-) | 30.000 | 33.000 | 354.000 | 361.000 |
RISERVE | 3.794.000 | 4.094.000 | 3.325.000 | 2.993.000 |
UTILI (PERDITE) D'ESERCIZIO | 1.135.000 | 671.000 | 1.496.000 | 1.101.000 |
PATRIMONIO NETTO DI GRUPPO | 7.635.000 | 7.468.000 | 7.203.000 | 6.469.000 |
PATRIMONIO NETTO DI TERZI | 45.000 | 56.000 | 37.000 | 3.000 |
PATRIMONIO NETTO COMPLESSIVO | 7.680.000 | 7.524.000 | 7.240.000 | 6.472.000 |
ALTRE PASSIVITA' NON CORRENTI | 1.270.000 | 1.553.000 | 753.000 | 327.000 |
TOTALE PASSIVITA' NON CORRENTI | 13.701.000 | 13.311.000 | 11.948.000 | 11.497.000 |
ALTRE PASSIVITA' CORRENTI | 6.245.000 | 7.472.000 | 1.644.000 | 1.462.000 |
TOTALE PASSIVITA' CORRENTI | 12.144.000 | 11.541.000 | 7.973.000 | 7.706.000 |
PASSIVITA' CORRELATE AD ATTIVITA' DESTINATE ALLA VENDITA | 0 | 17.000 | 0 | 0 |
TOTALE PASSIVO | 33.525.000 | 32.393.000 | 27.161.000 | 25.675.000 |
CONTO ECONOMICO | ||||
RICAVI DELLE VENDITE E DELLE PRESTAZIONI | 4.244.000 | 3.496.000 | 3.285.000 | 2.735.000 |
ALTRI RICAVI | 44.000 | 19.000 | 12.000 | 35.000 |
TOTALE RICAVI | 4.288.000 | 3.515.000 | 3.297.000 | 2.770.000 |
VARIAZIONE DELLE RIMANENZE | 0 | 0 | 0 | 0 |
CONSUMI DI MATERIE PRIME | 1.137.000 | 655.000 | 568.000 | 172.000 |
COSTO DEL PERSONALE | 248.000 | 237.000 | 216.000 | 188.000 |
COSTI PER SERVIZI | 287.000 | 246.000 | 179.000 | 146.000 |
ALTRI COSTI OPERATIVI | 219.000 | 159.000 | 91.000 | 111.000 |
ALTRI PROVENTI NON RICORRENTI | 0 | 0 | 0 | 0 |
ALTRI ONERI NON RICORRENTI | 0 | 0 | 0 | 0 |
EBITDA | 2.397.000 | 2.218.000 | 2.243.000 | 2.153.000 |
AMMORTAMENTI | 925.000 | 867.000 | 809.000 | 762.000 |
ACCANTONAMENTI PER RISCHI E ONERI & SVALUTAZIONI | 201.000 | 23.000 | 11.000 | 11.000 |
RIPRISTINI (SVALUTAZIONI) / PLUSVALENZE (MINUSVALENZE) | 0 | 0 | 0 | 0 |
RIPRISTINI (SVALUTAZIONI) / PLUSVALENZE (MINUSVALENZE) | 484.000 | -138.000 | 294.000 | 247.000 |
EBIT | 1.271.000 | 1.328.000 | 1.423.000 | 1.380.000 |
b) Oneri Finanziari | 314.000 | 177.000 | 134.000 | 174.000 |
c) Altri Proventi (Oneri) Finanziari | 0 | 0 | 0 | -8.000 |
SALDO GESTIONE FINANZIARIA | -221.000 | -140.000 | -102.000 | -156.000 |
a) Proventi Finanziari | 93.000 | 37.000 | 32.000 | 26.000 |
RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE | 1.534.000 | 1.050.000 | 1.615.000 | 1.471.000 |
IMPOSTE SUL REDDITO | 389.000 | 378.000 | 115.000 | 370.000 |
RISULTATO NETTO ATTIVITA' DI FUNZIONAMENTO | 1.145.000 | 672.000 | 1.500.000 | 1.101.000 |
RISULTATO ATTIVITA' DESTINATA A CESSARE | 0 | 0 | 0 | 0 |
RISULTATO NETTO | 1.145.000 | 672.000 | 1.500.000 | 1.101.000 |
RISULTATO DI PERTINENZA DI TERZI | 10.000 | 1.000 | 4.000 | 0 |
RISULTATO DI PERTINENZA DEL GRUPPO | 1.135.000 | 671.000 | 1.496.000 | 1.101.000 |
31/12/2023 | 31/12/2022 | 31/12/2021 | 31/12/2020 | |
---|---|---|---|---|
ROS [EBIT/Ricavi delle Vendite] | 29,95% | 37,99% | 43,32% | 50,46% |
ROCE [EBIT/(Totale Attivo - Passività Correnti)] | 5,94% | 6,37% | 7,42% | 7,68% |
ROE | 14,87% | 8,99% | 20,77% | 17,02% |
ROI | 5,54% | 6,83% | 6,69% | 7,13% |
Costo del Lavoro/Dipendenti | 66,559 | 66,761 | 63,924 | 60,237 |
Costo del Lavoro/Ricavi delle Vendite | 5,84% | 6,78% | 6,58% | 6,87% |
Patrimonio Netto Complessivo - Attivo Immobilizzato | -16.954.000,000 | -15.069.000,000 | -14.879.000,000 | -14.248.000,000 |
Posizione Finanziaria Netta/Patrimonio Netto Complessivo | -1,988 | -1,585 | -1,937 | -1,992 |
Cash Flow/Investimenti | 136,09% | 131,43% | 205,79% | 181,93% |
Investimenti/ImmobilizzazionIi Materiali Nette | 7,88% | 6,43% | 6,39% | 5,96% |
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Commento
RISULTATI 2023 - Su Snam, nell’esercizio 2023, ha pesato l’incremento dei costi operativi sia in relazione al tradizionale business delle infrastrutture gas sia a quello della transizione energetica. Il raffronto tra il 2023 e l’esercizio precedente viene, come di consueto, effettuato sulla base dati adjusted predisposti dalla società, calcolati al netto degli special item, che a livello di utile netto hanno evidenziato un ammontare positivo per 33 milioni nel 2023 (svalutazione del business del biometano da FORSU, normalizzazione dei tassi di interesse utilizzati per l’attualizzazione delle tariffe contrattuali della partecipata ADNOC, plusvalenza da cessione di azioni Industrie De Nora e plusvalenza realizzata da De Nora sulla vendita di azioni di Thyssenkrupp Nucera, radiazione asset in corso e accantonamenti a fondi rischi e oneri relative a fattispecie non connesse al normale andamento del business) e per 492 milioni nel 2022. In base ai dati reported, il gruppo ha evidenziato ricavi caratteristici in aumento del 21,4% a 4.244 milioni (e gli altri proventi sono più che raddoppiati da 19 a 44 milioni), ma i costi per consumi di materie prime sono balzati del 73,6% a 1.137 milioni. Quelli del personale sono saliti del 4,6% a 248 milioni (in presenza di un numero di dipendenti passato da 3.610 a 3.798 unità), i costi per servizi del 16,7% a 287 milioni e gli altri costi operativi del 37,7% a 219 milioni. L’ebitda è così ammontato a 2.397 milioni (+8,1%) e, dopo ammortamenti passati da 867 a 925 milioni (ma soprattutto accantonamenti da 23 a 201 milioni), l’ebit si è attestato a 1.271 milioni (-4,3%). Il saldo negativo della gestione finanziaria è peggiorato da 140 a 221 milioni, e del resto al 31/12/2023 l’indebitamento finanziario netto era inoltre salito a 15.270 milioni rispetto agli 11.923 milioni di fine 2022. Il free cash flow è stato negativo per 2.366 milioni, e tiene conto del flusso di cassa generato dall’attività operativa, degli investimenti tecnici (al netto dei debiti) per 1.643 milioni e di quelli in partecipazioni per 615 milioni (al netto degli incassi da cessione del 4,2% di Industrie De Nora), ed al pagamento di un monte dividendi di 936 milioni. Ma sono state conseguite plusvalenze su partecipazioni per 484 milioni a fronte di minusvalenze per 138 milioni nel 2022. E così l’utile ante imposte è balzato del 46,1% a 1.534 milioni; dopo imposte per 389 milioni (tax rate in forte riduzione dal 36% al 25,4%) e lo scomputo di una quota di utile di competenza di terzi passata da 1 a 10 milioni, l’utile netto ha infine raggiunto 1.135 milioni, il 69,2% in più rispetto ai 671 milioni al 31/12/2022. Dopo il pagamento di un acconto dividendo di 0,1128 euro per azione avvenuto il 24 gennaio 2024, il saldo ammonta a 0,1692 euro per azione in pagamento dal 26 giugno 2024, per un totale di 0,282 euro per azione. Considerando invece i dati adjusted di entrambi i periodi, i ricavi totali sono balzati del 22% a 4.288 milioni, ed in particolare quelli complessivi del business infrastrutture gas sono aumentati del 12,9% a 3.183 milioni; in tale ambito i ricavi regolati sono aumentati del 14,2% a 3.104 milioni (+14,4% a 2.474 milioni per il trasporto, +7,4% a 553 milioni per lo stoccaggio e +83,3% a 77 milioni per la rigassificazione), per i maggiori ricavi connessi alla crescita della RAB (+78 milioni nonostante minori incentivi “input-based”), per il riconoscimento degli incentivi “output-based” connessi al mantenimento in esercizio degli asset di trasporto completamente ammortizzati a fini tariffari e ai servizi di flessibilità forniti agli utenti (+85 milioni) e al riconoscimento dei maggiori volumi rigassificati nel 2022 rispetto a quelli definiti dall’Autorità di regolazione (+12 milioni complessivi) nonché all’avvio dell’attività del rigassificatore di Piombino (+21 milioni), e nonostante minori volumi di gas trasportato (-21 milioni) in relazione alle temperature complessivamente più miti e alle azioni di contenimento della domanda di gas per far fronte alla riduzione delle importazioni in Russia, mentre i ricavi non regolati si sono ridotti del 21,8% a 79 milioni, in quanto il 2022 aveva beneficiato di effetti positivi una tantum. I ricavi del business transizione energetica sono balzati del 59% a 1.105 milioni grazie allo sviluppo dell’efficienza energetica, principalmente in ambito residenziale. I volumi di gas immesso nella rete nel 2023 sono ammontati a 64,07 miliardi di metri cubi, in diminuzione del 15% rispetto all’anno prima, in presenza della citata riduzione della domanda di gas naturale (-10% a 61,85 miliardi di metri cubi). I quantitativi rigassificati sono stati pari a 3,69 miliardi di metri cubi di GNL (erano 2,24 miliardi di metri cubi nel 2022); la capacità di stoccaggio disponibile, compreso lo stoccaggio strategico, è passata da 16,5 a 16,7 miliardi di metri cubi, ed il gas naturale movimentato in stoccaggio è sceso da 18,47 a 13,72 miliardi di metri cubi (-25,7%). I costi operativi totali adjusted sono balzati però del 46,4% a 1.871 milioni; in particolare i costi del business infrastrutture gas sono saliti del 36,1% a 826 milioni (i costi fissi sono aumentati del 6,2% a 324 milioni, quelli variabili sono balzati del 77% a 269 milioni e gli altri costi del 55,3% a 233 milioni). Ma soprattutto i costi del business transizione energetica sono balzati del 55,7% a 1.045 milioni, parallelamente ai rispettivi ricavi. Ne è comunque derivato un ebitda adjusted in aumento dell’8% a 2.417 milioni, trainato dal business della transizione energetica (+36 milioni, di cui 29 per il business dell’efficienza energetica) e da quello delle infrastrutture gas (+144 milioni grazie alla RAB e agli incentivi “output-based”). Dopo ammortamenti in aumento da 873 a 940 milioni per l’entrata in esercizio di nuove infrastrutture tra cui l’impianto FSRU di Piombino, l’ebit adjusted è salito dell’8,3% a 1.477 milioni. Gli oneri finanziari netti sono balzati da 123 a 221 milioni, a seguito dei maggiori oneri derivanti dall’aumento del costo medio netto del debito, passato dall’1,1% a circa il 2% per il contesto rialzista dei tassi di interesse. I proventi netti su partecipazioni si sono attestati a 315 milioni, il 2,3% in più rispetto all’analogo dato del 2022, con un minor contributo della partecipata austriaca TAG (minori volumi di gas trasportati per la scadenza della maggior parte dei contratti di trasporto a lungo termine) e di Interconnector Limited (superamento del cap regolatorio che non beneficia più del recupero di underperformances degli esercizi precedenti), mentre vi sono stati maggiori contributi della partecipata greca DESFA (premi d’asta ottenuti sul punto di export verso la Bulgaria e sul punto d’ingresso del terminale LNG) e di GCA (per il conguaglio sui ricavi a copertura degli energy costs 2022) e vi è stato l’ingresso della nuova partecipazione del 49,9% in SeaCorridor, che fa riferimento ai gasdotti TTPC e TMPC. Si è così giunti a un utile ante imposte adjusted in aumento dell’1,4% a 1.571 milioni. Dopo imposte pari a 393 milioni, con un tax rate che passa dal 24,9% al 25%, e lo scorporo di una quota di utile di competenza di terzi passata da 1 a 10 milioni, l’utile netto adjusted è infine ammontato a 1.168 milioni, lo 0,4% in più rispetto ai 1.163 milioni del 2022. Su base reported, l’utile ante imposte sarebbe invece balzato da 1.050 a 1.534 milioni (+46,1%) e l’utile netto da 671 a 1.135 milioni (+69,2%). Gli investimenti tecnici sono ammontati a 1.774 milioni (1.351 nel 2022, incluso l’acquisto della FSRU Golar Tundra), di cui 1.139 destinati al settore trasporto, 225 al settore stoccaggio, 256 alla rigassificazione e 127 al business della transizione energetica. Inoltre sono stati investiti 331 milioni per l’acquisto della FSRU BW Singapore e 410 milioni per l’acquisto del 49,9% di SeaCorridor.