STATO PATRIMONIALE |
ATTIVITA' IMMATERIALI | 1.245.000 | 1.144.000 | 1.107.000 | 1.065.000 |
PARTECIPAZIONI E ALTRE ATTIVITA' FINANZIARIE | 2.869.000 | 2.447.000 | 2.957.000 | 2.343.000 |
ALTRE ATTIVITA' NON CORRENTI | 428.000 | 708.000 | 391.000 | 71.000 |
TOTALE ATTIVITA' NON CORRENTI | 22.397.000 | 21.548.000 | 22.082.000 | 20.717.000 |
ALTRE ATTIVITA' CORRENTI | 454.000 | 197.000 | 290.000 | 139.000 |
LIQUIDITA' E DISPONIBILITA' FINANZIARIE | 1.871.000 | 1.625.000 | 1.337.000 | 3.045.000 |
TOTALE ATTIVITA' CORRENTI | 6.624.000 | 3.789.000 | 5.079.000 | 4.958.000 |
ATTIVITA' DESTINATE ALLA VENDITA | 0 | 0 | 0 | 0 |
TOTALE ATTIVO | 29.021.000 | 25.337.000 | 27.161.000 | 25.675.000 |
CAPITALE SOCIALE | 2.736.000 | 2.736.000 | 2.736.000 | 2.736.000 |
AZIONI PROPRIE (-) | 36.000 | 0 | 354.000 | 361.000 |
RISERVE | 4.420.000 | 3.288.000 | 3.325.000 | 2.993.000 |
UTILI (PERDITE) D'ESERCIZIO | 686.000 | 878.000 | 1.496.000 | 1.101.000 |
PATRIMONIO NETTO DI GRUPPO | 7.806.000 | 6.902.000 | 7.203.000 | 6.469.000 |
PATRIMONIO NETTO DI TERZI | 54.000 | 26.000 | 37.000 | 3.000 |
PATRIMONIO NETTO COMPLESSIVO | 7.860.000 | 6.928.000 | 7.240.000 | 6.472.000 |
ALTRE PASSIVITA' NON CORRENTI | 1.230.000 | 237.000 | 753.000 | 327.000 |
TOTALE PASSIVITA' NON CORRENTI | 13.034.000 | 11.391.000 | 11.948.000 | 11.497.000 |
ALTRE PASSIVITA' CORRENTI | 855.000 | 142.000 | 1.644.000 | 1.462.000 |
TOTALE PASSIVITA' CORRENTI | 8.127.000 | 7.018.000 | 7.973.000 | 7.706.000 |
PASSIVITA' CORRELATE AD ATTIVITA' DESTINATE ALLA VENDITA | 0 | 0 | 0 | 0 |
TOTALE PASSIVO | 29.021.000 | 25.337.000 | 27.161.000 | 25.675.000 |
CONTO ECONOMICO |
RICAVI DELLE VENDITE E DELLE PRESTAZIONI | 1.673.000 | 1.522.000 | 3.285.000 | 2.735.000 |
ALTRI RICAVI | 7.000 | 5.000 | 12.000 | 35.000 |
TOTALE RICAVI | 1.680.000 | 1.527.000 | 3.297.000 | 2.770.000 |
VARIAZIONE DELLE RIMANENZE | 0 | 0 | 0 | 0 |
CONSUMI DI MATERIE PRIME | 275.000 | 177.000 | 568.000 | 172.000 |
COSTO DEL PERSONALE | 137.000 | 128.000 | 216.000 | 188.000 |
COSTI PER SERVIZI | 100.000 | 168.000 | 179.000 | 146.000 |
ALTRI COSTI OPERATIVI | 55.000 | 29.000 | 91.000 | 111.000 |
ALTRI PROVENTI NON RICORRENTI | 26.000 | 134.000 | 0 | 0 |
ALTRI ONERI NON RICORRENTI | 0 | 0 | 0 | 0 |
EBITDA | 1.139.000 | 1.159.000 | 2.243.000 | 2.153.000 |
AMMORTAMENTI | 427.000 | 400.000 | 809.000 | 762.000 |
ACCANTONAMENTI PER RISCHI E ONERI & SVALUTAZIONI | 5.000 | 1.000 | 11.000 | 11.000 |
RIPRISTINI (SVALUTAZIONI) / PLUSVALENZE (MINUSVALENZE) | 0 | 0 | 0 | 0 |
RIPRISTINI (SVALUTAZIONI) / PLUSVALENZE (MINUSVALENZE) | 0 | 0 | 294.000 | 247.000 |
EBIT | 707.000 | 758.000 | 1.423.000 | 1.380.000 |
b) Oneri Finanziari | 91.000 | 67.000 | 134.000 | 174.000 |
c) Altri Proventi (Oneri) Finanziari | 249.000 | 139.000 | 0 | -8.000 |
SALDO GESTIONE FINANZIARIA | 181.000 | 89.000 | -102.000 | -156.000 |
a) Proventi Finanziari | 23.000 | 17.000 | 32.000 | 26.000 |
RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE | 888.000 | 847.000 | 1.615.000 | 1.471.000 |
IMPOSTE SUL REDDITO | 199.000 | -33.000 | 115.000 | 370.000 |
RISULTATO NETTO ATTIVITA' DI FUNZIONAMENTO | 689.000 | 880.000 | 1.500.000 | 1.101.000 |
RISULTATO ATTIVITA' DESTINATA A CESSARE | 0 | 0 | 0 | 0 |
RISULTATO NETTO | 689.000 | 880.000 | 1.500.000 | 1.101.000 |
RISULTATO DI PERTINENZA DI TERZI | 3.000 | 2.000 | 4.000 | 0 |
RISULTATO DI PERTINENZA DEL GRUPPO | 686.000 | 878.000 | 1.496.000 | 1.101.000 |
Commento
RISULTATI AL 30 GIUGNO 2022 - Nel primo semestre 2022 Snam ha evidenziato ricavi complessivi in crescita del 10% a 1.680 milioni (+9,7% a 1.595 milioni al netto della copertura degli energy costs, vale a dire i costi del gas necessario al funzionamento della rete). I ricavi del core business sono saliti dell’1,8% a 1.394 milioni, con ricavi regolati in calo dell’1,5% a 1.338 milioni (+0,9% a 1.309 milioni al netto dei corrispettivi a copertura degli energy costs per gli effetti della revisione del WACC a partire dall’1/1/2022). I ricavi da trasporto sono diminuiti dello 0,7% a 1.076 milioni, quelli da stoccaggio del 6% a 249 milioni ed i ricavi da rigassificazione sono aumentati da 9 a 13 milioni. L’effetto negativo della revisione del WACC è stato di 64 milioni, di cui 50 riferiti al settore trasporto, ma sono stati in parte compensati dall’incremento della base RAB del trasporto (+24 milioni), dai maggiori volumi di gas trasportato per la ripresa della domanda di gas e dell’export (+5 milioni) e da maggiori ricavi per servizi “output based” per 19 milioni. I ricavi non regolati sono poi balzati da 12 a 56 milioni, ma soprattutto i ricavi da new business della transizione energetica sono quasi raddoppiati (+82,2% a 286 milioni). I volumi di gas immesso nella rete nel semestre sono ammontati a 39,11 miliardi di metri cubi, in aumento dell’1,6% rispetto all’anno prima a seguito dei maggiori volumi destinati alle esportazioni, soprattutto al punto di ingresso di Tarvisio. La rigassificazione di gas naturale è diminuita dell’1,9% a 39,2 miliardi di metri cubi ed è attribuibile per lo più alla contrazione dei consumi in ambito residenziale e terziario. I quantitativi rigassificati presso il terminale GNL di Panigaglia (SP) sono aumentati a 0,88 miliardi di metri cubi di GNL (erano 0,76 miliardi di metri cubi nel primo semestre 2021) e sono state effettuate 21 discariche da navi metaniere, in linea con quelle conferite, mentre nel primo semestre 2021 le discariche effettuate sono state 18 a fronte di 20 discariche conferite; nel primo trimestre 2022 l’attività di rigassificazione si era ridotta per le dinamiche dei prezzi e in particolare per il maggiore afflusso di gas algerino verso Francia e Spagna rispetto all’Italia, trend però che si è invertito a partire da aprile. La capacità di stoccaggio disponibile è ammontata a 16,5 miliardi di metri cubi stabile rispetto a un anno prima. I costi operativi totali sono balzati del 44,2%, passando da 364 a 525 milioni (valori adjusted); in particolare i costi del core business sono saliti del 21,3% a 256 milioni, in presenza di un aumento del 5,8%, a 148 milioni dei costi fissi e del 12,3% a 64 milioni di quelli variabili, oltre ad altri costi per 46 milioni. I costi del new business sono poi balzati del 75,8% a 269 milioni. Per tipologia di costi, quelli delle materie prime sono balzati del 55,4% a 275 milioni e gli altri costi operativi dell’89,7% a 55 milioni, mentre il costo del personale è aumentato del 7% a 137 milioni (in presenza di un numero di dipendenti passato da 3.357 a 3.526 unità), ma i costi per servizi si sono ridotti ben del 40,5% a 100 milioni. Ne è complessivamente derivato un ebitda lievemente diminuito (-1,7% a 1.139 milioni) e, dopo ammortamenti in aumento da 401 a 432 milioni per l’entrata in esercizio di nuove infrastrutture, l’ebit è anch’esso calato del 6,7% a 707 milioni. Il saldo positivo della gestione finanziaria è balzato da 89 a 181 milioni, ma soprattutto perché i proventi da partecipazioni sono aumentati del 26,6% a 176 milioni, con il contributo in particolare di Interconnector Limited (+18 milioni). Al 30/6/2022 l’indebitamento finanziario netto ammontava a 12.822 milioni, in diminuzione rispetto ai 14.021 milioni di fine 2021. Il free cash flow operativo è stato infatti positivo per 2.318 milioni, ed ha consentito di finanziare più che proporzionalmente gli investimenti tecnici (al netto dei debiti) per 537 milioni, dando luogo a un free cash flow positivo per 1.749 milioni. L’utile ante imposte ha quindi raggiunto 888 milioni (+4,8%); ma dopo imposte per 199 milioni (tax rate del 22,4%, a fronte di un effetto fiscale positivo per 33 milioni nel primo semestre 2021) e l’imputazione a terzi di una quota di utile di competenza passata da 2 a 3 milioni, l’utile netto è sceso del 21,9% a 686 milioni. Su base rettificata (e al netto delle interessenze di terzi), il semestre si è chiuso con un utile netto di 646 milioni, l’1,7% in più rispetto ai 635 milioni registrati al 30/6/2021.RISULTATI 2021 - Per il raffronto tra gli esercizi 2020 e 2021, Snam ha calcolato dei dati adjusted al netto degli special item rappresentati dai costi connessi al protrarsi della pandemia (7 milioni, 5 al netto della fiscalità), dagli effetti del riallineamento dei valori civili e fiscali per 292 milioni in base al “Decreto Rilancio” e delle imposte, pari a 9 milioni, connesse alla rilevazione ai soli fini fiscali dei plusvalori derivanti da operazioni di riorganizzazione societaria all’interno del gruppo. Considerando invece i dati reported di entrambi i periodi, i ricavi caratteristici sono saliti del 20,1% a 3.285 milioni, ed in particolare quelli del settore Trasporto sono aumentati del 14,8% a 2.329 milioni (grazie a un incremento di 48 milioni della base RAB del trasporto, incluso l’effetto dei minori incentivi “input based”, e di 5 milioni per maggiori volumi di gas trasportato per effetto della graduale ripresa delle attività produttive e di un clima più rigido nei mesi di aprile e maggio) e quelli dello Stoccaggio del 4,8% a 523 milioni, mentre quelli da Rigassificazione sono diminuiti del 9,5% a 19 milioni. Ma soprattutto i ricavi da new business della transizione energetica sono balzati da 192 a 400 milioni per effetto del forte sviluppo delle attività di efficienza energetica, in particolare in ambito residenziale, oltre all’apporto di Mieci ed Evolve, società entrate nel perimetro del gruppo a fine 2020. Gli altri proventi (poco significativi) sono diminuiti del 65,7% a 12 milioni. I volumi di gas immessi nella rete sono ammontati a 75,77 miliardi di metri cubi, in aumento dell’8,3% rispetto all’anno prima in linea con l’aumento della domanda di gas naturale che nel 2020 aveva risentito delle misure restrittive messe in atto per contenere il contagio da Covid-19. I quantitativi rigassificati presso il terminale GNL di Panigaglia (SP) sono stati pari a 1,05 miliardi di metri cubi di GNL (il 58,8% in meno rispetto ai 2,55 miliardi di metri cubi del 2020) e sono state effettuate 25 discariche da navi metaniere a fronte di 30 discariche conferite (60 discariche nel 2020, con altrettante discariche conferite). La capacità di stoccaggio disponibile, compreso lo stoccaggio strategico, al 31/12/2021 ammontava a 16,5 miliardi di metri cubi ed era la più elevata in Europa. I costi per consumi di materie prime, in relazione al balzo dei prezzi del gas, sono più che triplicati da 172 a 568 milioni. Molto inferiore l’evoluzione degli altri costi: quelli del personale sono saliti del 14,9% a 216 milioni (in presenza di un numero di dipendenti passato da 3.249 a 3.430 unità per effetto del potenziamento della struttura a supporto delle nuove iniziative di business e del graduale rientro negli uffici) ed i costi per servizi del 22,6% a 179 milioni, mentre gli altri costi operativi sono scesi del 18% a 91 milioni. Ne è così derivato un ebitda in aumento del 4,2% a 2.243 milioni; dopo ammortamenti e accantonamenti in aumento da 773 a 820 milioni per l’entrata in esercizio di nuove infrastrutture, l’ebit si è attestato a 1.423 milioni (+3,1%). In diminuzione da 156 a 102 milioni gli oneri finanziari netti grazie a un minor costo medio del debito, in presenza però al 31/12/2021 di un indebitamento finanziario netto di 14.021 milioni contro i 12.892 milioni di fine 2020. Il free cash flow operativo è stato positivo per 1.388 milioni, ma tenendo conto degli investimenti tecnici (al netto dei relativi debiti) per 1.237 milioni, degli esborsi per acquisizioni e dei rimborsi relativi al credito finanziario verso la partecipata OLT, il free cash flow è risultato negativo per 340 milioni. Va inoltre sottolineato che il monte dividendi 2020 è ammontato a 811 milioni, di cui 326 a titolo di acconto e 485 quale saldo. I proventi netti su partecipazioni sono passati da 247 a 294 milioni per il maggior contributo di TAP (+43 milioni) in esercizio dal 15 novembre 2020, oltre a ADNOC Gas Pipelines (+5 milioni) entrata nel gruppo a luglio 2020 e a Industrie De Nora, operazione completata a gennaio 2021, per 21 milioni. Per contro vi è stata una diminuzione del contributo di TAG (-18 milioni) che nel 2020 aveva beneficiato di componenti non ricorrenti, e di DESFA (-5 milioni principalmente per l’attesa riduzione del Wacc riconosciuto e di altri parametri regolatori). Si è così giunti a un utile ante imposte in aumento del 9,8% a 1.615 milioni. Dopo imposte per 115 milioni (tax rate in diminuzione dal 25,2% al 7,1% dato che il gruppo ha beneficiato di imposte differite attive nette per 267 milioni) e l’imputazione a terzi di una quota di utile di competenza per 4 milioni, l’utile netto ha infine raggiunto 1.496 milioni, il 35,9% in più rispetto ai 1.101 milioni al 31/12/2020. Gli investimenti tecnici sono ammontati a 1.270 milioni (1.189 milioni nei primi 9 mesi del 2020), di cui 1.004 destinati al settore trasporto e 160 al settore stoccaggio. Dopo l’acconto dividendo 2021 pari a 0,1048 euro per azione, pagato dal 26 gennaio 2022, il saldo ammonta a 0,1572 euro per azione in pagamento dal 22 giugno 2022, per un totale di 0,262 euro per azione.