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Dati forniti da vwd group Italia - Fonte dati: Borsa Italiana e Mercati Internazionali
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RISULTATI 2019 - Sono positivi i risultati del 2019 per il gruppo Iren, sostenuti dagli investimenti e dall’apporto delle nuove acquisizioni, nonostante la presenza di proventi non ricorrenti per 100 milioni nel 2018 e il venir meno dell’apporto degli incentivi relativi agli impianti idroelettrici di Pont Ventoux Bussento, pari a 32 milioni l’anno prima. L’espansione del gruppo è proseguita con l’ingresso nel 2019 delle società San Germano, FG Ferrania Ecologia, Territorio e Risorse e Sanremoluce e continua nel 2020 con le operazioni con I.Blu e SI.DI.GAS. I ricavi totali nel 2019 sono incrementati del 5,8% a 4.274,7 milioni, in crescita in tutte le aree e con una performance a doppia cifra dei business Reti, incrementati del 10,5% a 1.046 milioni, e Ambiente (+17,2% a 715 milioni). Bene anche i ricavi del settore Mercato (+5,5% a 2.746 milioni), come pure di quelli del settore Energia (4,3% a 1.473 milioni). L’Ebitda si è attestato a 917,8 milioni, in flessione del 5,1% rispetto ai 966,6 milioni dell’anno prima che includeva il riconoscimento non ripetibile di 60 milioni di Certificati Bianchi relativi ad anni precedenti e 41 milioni relativi alla revisione della stima di crediti per fatture da emettere della divisone Mercato; nettando il 2018 da tali elementi non ripetibili, l’Ebitda dell’esercizio in esame risulterebbe in crescita del 5,9% rispetto all’anno prima. Inoltre nel 2019 sono scaduti gli incentivi (ex certificati verdi) relativi agli impianti idroelettrici di Pont Ventoux e Bussento, pari a 32 milioni nel 2018, mentre i nuovi asset hanno apportato 11 milioni. Gli ammortamenti incrementano da 354,9 a 403,3 milioni (+13,6%) in relazione agli investimenti, mentre gli accantonamenti e svalutazioni passano da 81,2 a 61,9 milioni (-23,8%), per i minori accantonamenti per svalutazione crediti e per rischi. Così l’Ebit si è attestato a 452,1 milioni, il 14,8% in meno del corrispondente risultato del 2018. Il saldo negativo della gestione finanziaria è migliorato passando da 105,4 a 75,4 milioni, e le rettifiche di valore delle partecipazioni hanno contribuito positivamente per 0,6 milioni (negative per 35,6 milioni nel 2018). Comunque il risultato ante imposte flette a 377,3 milioni, in calo del 3,1% rispetto ai 389,5 milioni dell’anno prima. Spesate le imposte per 111,6 milioni (il tax rate si attesta al 29,6% dal 29,9% del 2018) e dopo l’attribuzione ai terzi della quota pari a 29,1 milioni (-6,5%), l’utile netto di pertinenza ammonta a 236,6 milioni, in flessione del 2,3% rispetto al 2018.A livello patrimoniale al 31/12/2019 l’indebitamento finanziario netto del gruppo ammonta a 3.206,6 milioni, poco variato rispetto a fine 2018 (3.002,6 milioni), considerando l’impatto dell’IFRS 16 pari a 126 milioni, e del consolidamento societario (89 milioni), oltre gli investimenti tecnici realizzati per un ammontare pari a 524 milioni (+17%). Il dividendo per gli azionisti ammonta a 9,25 centesimi di euro per azione (+10,1%).