Estrima

Risultati 2021 - Estrima, quotata all’Euronext Growth Milan dal 20 dicembre 2021, ha chiuso l’esercizio 2021 con margini negativi. Per gli esercizi 2021 e 2020 è stato predisposto un bilancio consolidato pro-forma che include retroattivamente anche le acquisizioni di Brieda, Sharbie e UPooling (Sharbie e UPooling sono state costituite nel 2020). In base a tali dati i ricavi sono balzati da 15,8 a 29 milioni, ed in particolare quelli della capogruppo sono saliti del 24,4% a 5,6 milioni, quelli di Brieda sono balzati del’82,5% a 25 milioni e quelli di Sharbie sono passati da 0,4 a 1,3 milioni. Ma i costi per consumi di materie prime sono aumentati in misura superiore ai ricavi (94,4% a 24,3 milioni), quelli per servizi, poco rilevanti, sono passati da 97.000 a 199.000 euro e gli altri costi operativi da 1,1 a 2,3 milioni. Minore l’incremento del costo del personale (+43,3% a 4,2 milioni; nel 2020 si era fatto ricorso all’utilizzo di ammortizzatori sociali). Nel complesso l’ebitda negativo è peggiorato da 828.000 euro a 2 milioni; dopo ammortamenti in crescita da 790.000 euro a 1,2 milioni, la perdita operativa è più che raddoppiata da 1,6 a 3,3 milioni. Il saldo negativo della gestione finanziaria è rimasto quasi invariato a 128.000 euro. Al 31/12/2021 la società però, grazie ai proventi dell’IPO, disponeva di una liquidità netta di 6,8 milioni a fronte di un indebitamento finanziario netto di 359.000 euro a fine 2020. La perdita ante imposte è quindi balzata del 96,6% a 3,4 mi